Cromatura. la faccio o non la faccio?


Si fa un gran parlare di cromatura quando si parla di moto, ma probabilmente alcuni di voi, soprattutto i più giovani, non sanno di cosa si parla. La cromatura è un rivestimento di cromo su un manufatto di ferro o acciaio per proteggerlo. Esistono vari tipi di cromatura. Quella tradizionale prevede l'immersione del pezzo da cromare in una serie di bagni. Per primo il pezzo viene sgrassato e pulito con vari metodi: soluzione elettrolitica di soda caustica, soluzione elettrolitica di acido cloridrico con relativi bagni di lavaggio. Il bagno principale (dove il pezzo sosta più a lungo) è quello della soluzione elettrolitica di nichel. Nei fatti, prima del riporto di cromo, è importante creare uno strato di nichel che uniformi il più possibile la superficie metallica a livello microscopico. Dopo un ulteriore lavaggio avviene l'immersione nella vasca della soluzione elettrolitica del cromo. Negli ultimi anni, oltre al cromo esavalente, si usa sempre di più il cromo trivalente, definito 'ecologico'. Esiste poi la cromatura satinata (opaca) per la quale il processo è simile tranne che per l'ultimo bagno dove, con l'uso di particolari olii, si creano delle microbolle uniformemente distribuite sulla superficie del pezzo che danno il caratteristico aspetto opaco alla superficie stessa.
Dal punto di vista estetico, è molto bella da vedere, ma analiziamo i vantaggi e gli svantaggi di questo processo. 


Per quanto riguarda i vantaggi più noti abbiamo una riduzione della corrosione, dovuta all'ossidazione del cromo metallico a Ossido di cromo e l'indurimento superficiale del materiale grazie al cromo che, essendo un metallo molto duro, viene usato su elementi che devono resistere a forti usure, come le forcelle, inoltre questo fino agli anni '50 è stato usato per rivestire i cilindri in alluminio dei motori, ma poi è stato sostituito da Ni-Kasil perché risultò ancora migliore e perché non tende a sfogliarsi quando si usura. 


Per quanto riguarda gli svantaggi, invece,in caso di rotture o porosità del film protettivo, il metallo sottostante si corrode in maniera localizzata e molto intensa (si ricordi, per esempio, la degradazione di molte parti metalliche cromate nelle automobili con qualche decennio di vita).
Resta fondamentale, di conseguenza, un adeguato spessore della cromatura, il cui valore minimo dipende dal metallo da proteggere, dalle condizioni ambientali e da fattori economici.
Insorgere di tensioni residue di trazione sulla superficie del materiale base, ciò può portare a degradare le qualità meccaniche del materiale nella vita a fatica o peggio ancora la possibilità di innescare fenomeni auto-esaltanti di corrosione e fatica.


Detto questo, aggiungo che comunque, a me, le cromature piacciono da impazzire!

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