Ducati Monster 1200


Nello stabilimento Ducati è già iniziata la produzione della nuova creatura dell’ing. Giulio Malagoli, project leader della nuova Monster 1200, e per l'occasione, è stata fatta una piccola festa nella quale è stata inaugurata la prima moto scesa dalla linea di montaggio. Dopo l’enorme successo avuto ad Eicma 2013, il “superpompone” di Borgo Panigale arriverà in tutte le concessionarie europee già da marzo, mentre approderà in America in aprile. In Italia il prezzo della versione base (motore 1198 cc Testastretta da 135 CV, forcella Kayaba regolabile e monoammortizzatore Sachs) sarà di 13.490 euro, mentre la “S” (motore 1198 cc Testastretta da 145 CV, forcella e monoammortizzatore Öhlins completamente regolabili) verrà venduta a 15.990 euro.La nuova Ducati Monster 1200 sarà disponibile in diverse colorazioni a seconda dell’allestimento: la base si presenta nella sola livrea rosso Ducati affiancata dal telaio anch’esso rosso e cerchi neri; per la versione più ricca, Ducati ha confezionato una colorazione bianca con telaio bronzo e cerchi nero lucido, affiancata dall’immancabile rosso (serbatoio, codone e telaio) con cerchi nero lucido. 
Analizzando la moto, notiamo che il traliccio è sempre più “compatto”, scompaiono le piastre laterali; il faro schiacciatissimo e la coda corta (grazie al porta targa a filo ruota) accentrano lo sguardo sulla zona mediana, che è più snella ma al tempo stesso ospita il nuovo il serbatoio più dimensionato e capiente (da 13,5 litri a 17,5). La meccanica ha un impatto estetico decisamente inedito, con i radiatori che caratterizzano la zona anteriore e l’impianto di scarico che catalizza l’attenzione in quella posteriore, coi suoi terminali sovrapposti che “completano” i collettori dal caratteristico andamento curvilineo in stile Diavel. Il tutto ha un aspetto muscolare e grintoso, ma nasconde anche soluzioni che rendono la nuova Monster versatile come non mai. La sella è regolabile in altezza. Il motore è il Testastretta 11° DS Desmo da 1198 cc a 4 valvole per cilindro, raffreddato a liquido, alimentazione a iniezione, frizione a bagno d'olio con funzione antisaltellamento e servo assistenza, sistema di scarico con valvola elettronica. Le potenze sono notevoli: 135 CV/8.750 giri e 12,7 kgm/7.250 giri per la 1200; 145 CV/8.750 giri e 12,7 kgm/7.250 giri per la “S”. Il motore è lo stesso per entrambe le moto, l’aumento di prestazioni è ottenuto semplicemente con una diversa mappatura. Il telaio è sempre a traliccio, ma è collegato direttamente alle teste del motore, che diventa così parte stressata della struttura. I tubi sono di diametro maggiore rispetto al passato e la rigidezza torsionale è aumentata. Al motore sono fissati anche il forcellone monobraccio in alluminio e l’ammortizzatore posteriore. Le sospensioni differiscono a seconda dei modelli: la 1200 ha una forcella Kayaba da 43 mm Ø completamente regolabile e un monoammortizzatore Sachs con regolazione del precarico molla e freno idraulico in estensione; la 1200 S vanta la forcella Öhlins da 48 mm Ø a regolazione integrale con steli con trattamento TiN e ammortizzatore Öhlins completamente regolabile con serbatoio “piggy back” integrato.


Il peso dichiarato in ordine di marcia è di 209 kg, 9 in più rispetto alla 1100 Evo. Rispetto al pilota, il manubrio (in alluminio a sezione variabile, con leve regolabili per freno e frizione)) è più alto di 40 mm e ravvicinato di 40 mm di quanto non fosse in passato, ma soprattutto è la sella (ridisegnata con una superficie ad alta aderenza ) a riservare la bella sorpresa della possibilità di regolazione in altezza con un pratico meccanismo. Dalla quota standard di 810 mm, si può passare a 785 mm, ma con la sella ribassata optional si arriva fino a 745 mm (mai sella Ducati fu così bassa). Parlando di passeggero, si segnalano invece le inedite maniglie, che rimangono ben visibili anche se si rende la sella monoposto usando il guscio presente nella dotazione di serie.
Un capitolo a parte merita la strumentazione, che sfrutta la tecnologia TFT (Thin Film Transistor). A seconda del riding mode selezionato, infatti, il display cambia completamente faccia e configurazione delle informazioni visualizzate. Il display, completamente personalizzabile, prevede tre modalità, denominate “Core”, “Full” e “Track”. 
Ora manca solo una cosa: provarla!

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